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I sensori wearable per i fragili: avviata la prima sperimentazione

I sensori wearable per i fragili: avviata la prima sperimentazione - Immagine

È partita la sperimentazione Kibi sul servizio e-Care: con essa si evolve la modalità di monitoraggio delle condizioni sociali e sanitarie verso la popolazione fragile.

Il progetto Kibi è finalizzato a testare un nuovo tipo di sensoristica per prevenire situazioni potenzialmente pericolose di un anziano all’interno della propria abitazione e permette di valutare non solo l’efficacia dei dispositivi utilizzati, ma il gradimento da parte del fragile di una strumentazione “indossata” e, forse, ritenuta invasiva. La sperimentazione vede la collaborazione di Lepida con Teseo, start up dell’università di Genova, la Casa residenza anziani Beata Vergine delle Grazie e l’Associazione di volontariato “Al Tuo Fianco”.

Cinque gli appartamenti individuati nei quartieri di Santo Stefano e Savena del Comune di Bologna che sono in fase di allestimento e contemporaneamente inizia il monitoraggio che continuerà per i prossimi sei mesi. Attraverso tecnologie che utilizzano Bluetooth low energy, Beacon sensori ambientali indoor, una connessione WiFi e device wearable (smartwatch) si rileva il livello di benessere della persona correlato alle Activities of Daily Living (ADL). Il sistema, basato sull’Intelligenza Artificiale, “impara” le abitudini della persona e in caso di anomalia, il servizio e-Care, ricevuta la notifica sulla dashboard, si accerta delle reali condizioni contattando l’anziano e/o un suo  caregiver. È prevista anche, secondo necessità, l’attivazione delle risorse presenti sul territorio.

e-Care sta guardando al futuro, sperimentando nuove tecnologie e nuove modalità di attenzione verso i più fragili per offrire progettualità mirate alla creazione e realizzazione di servizi di monitoraggio a domicilio sempre più personalizzati.

Data di pubblicazione