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Un Cloud made in Italy? Assolutamente sì, che sia inclusivo e federato

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(Roma, 29/11/2019) "Assinter Italia promuove da tempo il concetto di "digitale" Made in Italy riferendosi alla necessità che il grande progetto di trasformazione digitale del nostro Paese si basi sulla consapevole esigenza di difendere in modo assoluto il patrimonio dei dati che, per ambiti di competenza, sono e devono continuare ad essere conservati, gestiti e tutelati a livello pubblico, sia centrale che regionale." Questo il punto di vista dell’Associazione, a commento del recente intervento del Ministro per l’Innovazione Paola Pisano, che ha lanciato l’idea di un cloud italiano per mettere in sicurezza i nostri dati critici.

Occorre infatti dare un nuovo impulso allo sviluppo della digitalizzazione a vantaggio di cittadini, anche valorizzando il ruolo delle società ICT in house, che gestiscono grandi asset infrastrutturali in cui i dati vengono conservati e gestiti nell’interesse collettivo.

Le sfide che abbiamo davanti si giocano sulla capacità da parte del sistema pubblico di utilizzare i dati come strumento di governo per il futuro. Diventa quindi chiaro che il modello di gestione del dato non può prescindere dal livello aggregativo regionale, necessario anche sotto il profilo tecnico, per garantire le necessarie performance.
Il Polo Strategico Nazionale alla base di un vero e proprio cloud Made in Italy dovrà necessariamente essere concepito e realizzato come una rete tra le eccellenze infrastrutturali centrali e regionali in una logica inclusiva e federata: “Sposiamo totalmente –afferma il Comitato Direttivo di Assinter – l’idea del Ministro Pisano secondo cui il nostro Paese debba essere indipendente rispetto all’approvvigionamento di risorse di calcolo e storage. La leva per raggiungere questo obiettivo è rappresentata dal “fare rete”: in un’Italia “lunga e stretta”, essa rappresenta l’unico vero fattore abilitante”.

Fare rete in Italia e guardare all’Europa, federando le esperienze di cloud nazionale che si stanno configurando anche tra i Paesi membri. In primis la Germania, che sta già lavorando ad un proprio cloud nazionale per garantire la piena cyber-sicurezza ed indipendenza nella conservazione e gestione dei dati nei confronti di tutti i soggetti pubblici e privati. Di questo Assinter sta discutendo anche nell’ambito della rete Euritas, al cui interno operano le altre società IT in house europee.

Affinché l’operazione sia vincente occorre dunque un forte coordinamento strategico ed operativo, garantendo una solida regia, per assicurare piena complementarietà tra le diverse politiche nazionali e regionali, evitando ulteriore frammentazione, ritardi e povertà di risultati. Certamente, sotto questo punto di vista, la presenza di un Ministro per l’innovazione rappresenta un passo in avanti nella governance italiana del digitale. Convinti, come il Ministro, che le PA locali, insieme a quella centrali, sono remi verso la comune direzione della digitalizzazione. Tutti sono indispensabili per raggiungere gli sperati approdi. Valorizzando appieno le opportunità tecnologiche che la collaborazione pubblico-privato consente.

Il network Assinter è già dotato delle infrastrutture e competenze per sviluppare e consolidare, insieme agli altri attori, tale disegno. Assinter, portatrice della domanda territoriale di innovazione in logica aggregativa, è disponibile e pronta a fare la sua parte nei Tavoli e gruppi di lavoro che verranno attivati.

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